Girare un assegno è un’operazione che può sembrare complessa a chi non ha molta dimestichezza con gli strumenti bancari, ma rappresenta una pratica utile e ancora piuttosto diffusa nel mondo degli affari e nelle transazioni tra privati. Comprendere come procedere in modo corretto è fondamentale per evitare errori che potrebbero rendere il titolo non negoziabile o, peggio, causare problemi legali. In questa guida, esploreremo le modalità e le attenzioni necessarie per girare un assegno, chiarendo ogni passaggio e illustrando le implicazioni pratiche e giuridiche di questa semplice ma importante operazione. Saper gestire correttamente la girata di un assegno ti permetterà di trasferire il diritto di incasso in modo sicuro e conforme alla normativa vigente, garantendo sia la tua tutela sia quella di chi riceve il titolo.
Come si gira un assegno
Girare un assegno è un’operazione bancaria che permette al beneficiario originario di trasferire a un’altra persona il diritto di incassare la somma indicata sull’assegno stesso. In Italia, questa operazione viene chiamata anche "girata" e segue precise regole giuridiche e operative. Comprendere come si gira un assegno richiede la conoscenza delle tipologie di assegni, delle modalità corrette di compilazione, delle responsabilità che ne derivano e delle limitazioni imposte dalla normativa vigente.
La natura della girata e le sue finalità
La girata rappresenta una dichiarazione scritta, apposta sul retro dell’assegno, con cui il beneficiario (cioè la persona a cui l’assegno è intestato) trasferisce a un’altra persona (detta giratario) il diritto di riscuotere la somma indicata. Si tratta di uno strumento di trasferibilità, tipico degli assegni all’ordine. L’assegno bancario è infatti un titolo di credito all’ordine: ciò significa che, salvo restrizioni, può essere trasferito tramite girata, a differenza degli assegni non trasferibili che, come vedremo, seguono regole diverse.
La girata svolge diverse funzioni: può essere utilizzata per trasferire il diritto di incasso, per incassare l’assegno per conto del beneficiario originario (girata per incasso), oppure come garanzia (girata a garanzia). Nel contesto più comune, la girata serve semplicemente a passare il titolo di pagamento a un’altra persona, che potrà poi a sua volta incassare la somma o effettuare ulteriori girate.
Le tipologie di assegni e la trasferibilità
Prima di procedere con la descrizione pratica della girata, è fondamentale capire quali tipi di assegni possono essere girati. In Italia, dal 2008 la legge impone che tutti gli assegni bancari e circolari di importo pari o superiore a 1.000 euro siano emessi con la clausola “non trasferibile”. Questo significa che l’assegno può essere incassato solamente dal beneficiario indicato e non può essere girato a terzi. Per importi inferiori, se non è specificata la clausola di non trasferibilità (o se si paga una commissione apposita), l’assegno può essere emesso “all’ordine” e quindi girato.
Un assegno si considera “all’ordine” quando il beneficiario è indicato con la dicitura “o all’ordine di” seguita dal nome della persona o dell’ente. In alternativa, gli assegni “al portatore” (ormai non più consentiti in Italia se non per importi minimi e condizioni particolari) sono trasferibili semplicemente con la consegna materiale del titolo. Gli assegni “non trasferibili” recano espressamente tale dicitura e non possono essere girati, se non per l’incasso diretto da parte della banca del beneficiario.
La procedura per girare un assegno
Girare un assegno richiede alcuni passaggi formali precisi. Sul retro dell’assegno, il beneficiario deve apporre la propria firma (girata semplice) oppure la firma accompagnata dal nome del nuovo beneficiario (girata piena). Ecco i passaggi dettagliati:
- Verifica della trasferibilità: Prima di tutto, assicurarsi che l’assegno possa essere girato. Se sull’assegno compare la dicitura “non trasferibile”, la girata non è valida salvo che sia a favore di una banca per l’incasso. Se invece l’assegno è all’ordine, si può procedere.
- Compilazione della girata: Sul retro dell’assegno si scrive la formula di girata. La più comune è la girata piena, che si presenta così: “Girato a [nome cognome del nuovo beneficiario]”, seguita dalla firma del girante (il beneficiario originario). In alternativa, si può apporre solo la firma (girata in bianco): in questo caso, l’assegno diventa al portatore e chiunque lo detenga può incassarlo o girarlo ulteriormente.
- Consegna dell’assegno: Dopo aver compilato la girata, il girante consegna materialmente l’assegno al giratario, che diventa il nuovo legittimo possessore del titolo.
- Eventuali ulteriori girate: Il nuovo possessore può a sua volta girare l’assegno ad altri, apponendo una nuova girata sul retro, fino a quando c’è spazio sul titolo.
- Incasso dell’assegno: L’ultimo giratario si reca presso la propria banca (o quella dell’emittente) e presenta l’assegno per l’incasso. La banca verificherà la regolarità delle girate e potrà richiedere l’identificazione del presentatore.
Responsabilità e rischi della girata
La girata comporta delle responsabilità. Garante della solvibilità dell’assegno è sempre l’emittente, ma anche ogni girante si assume l’obbligo di garantire il pagamento, salvo che abbia espressamente escluso tale garanzia con la formula “senza garanzia”. In caso di mancato pagamento da parte dell’emittente, il possessore dell’assegno può agire in regresso nei confronti di chiunque abbia apposto una girata. È quindi importante girare assegni solo a persone di fiducia e conservare sempre una copia dell’assegno girato e delle eventuali ricevute di consegna.
Inoltre, la girata deve essere autentica e riconoscibile. Eventuali irregolarità (firme false, dati illeggibili, errori nella compilazione) possono comportare il mancato pagamento dell’assegno o addirittura conseguenze penali in caso di dolo. Le banche sono tenute a verificare le firme e la correttezza delle girate prima di procedere all’incasso.
Normativa, limiti e sanzioni
La normativa italiana in materia di antiriciclaggio e tracciabilità dei pagamenti ha introdotto limiti stringenti all’uso degli assegni trasferibili. Oggi, la clausola “non trasferibile” è obbligatoria per importi pari o superiori a 1.000 euro, e anche per importi inferiori è fortemente raccomandata. In caso di violazione delle regole (ad esempio, emissione di assegni trasferibili di importo superiore al limite consentito, mancata indicazione del beneficiario, omissione della clausola di non trasferibilità), sono previste sanzioni pecuniarie anche molto elevate.
Le banche sono obbligate a fornire moduli di assegni già precompilati con la dicitura “non trasferibile”; se il cliente desidera un assegno trasferibile, deve farne espressa richiesta e pagare una commissione. Tuttavia, anche in questo caso, l’importo massimo trasferibile non può superare i 999,99 euro.
Casi particolari e consigli pratici
In alcuni casi, la girata può essere utilizzata per delegare l’incasso a una banca o a un terzo soggetto di fiducia (ad esempio, un mandato all’incasso). In questo caso, si aggiunge la dicitura “Per l’incasso” seguita dalla firma. È sempre consigliabile evitare di girare assegni in bianco a soggetti sconosciuti e di non accettare assegni girati da più persone, poiché la catena delle girate potrebbe essere interrotta da irregolarità difficili da individuare.
Quando si riceve un assegno girato, è buona norma controllare che tutte le girate siano regolari, leggibili, e che non vi siano manomissioni. In caso di dubbi, è opportuno rivolgersi alla propria banca prima di accettare il titolo.
In conclusione, girare un assegno è un’operazione che, sebbene sia diventata meno comune a seguito delle restrizioni legislative e della diffusione di strumenti di pagamento elettronici, rimane uno degli strumenti classici della prassi bancaria. Effettuare la girata correttamente, conoscendone le implicazioni giuridiche e pratiche, consente di evitare rischi e di utilizzare in sicurezza questo antico, ma ancora attuale, mezzo di pagamento.
Altre Cose da Sapere
Certo! Ecco una lista di domande frequenti (FAQ) con relative risposte dettagliate su come si gira un assegno:
—
1. Cos’è la girata di un assegno?
La girata è l’operazione con cui il beneficiario dell’assegno trasferisce il diritto di incassare la somma ad un’altra persona. Si effettua scrivendo una firma, e se necessario anche il nome del nuovo beneficiario, sul retro dell’assegno.
—
2. Dove si firma per girare un assegno?
La firma per la girata va apposta sul retro dell’assegno, nello spazio apposito generalmente indicato dalla dicitura “Girata”. In mancanza di uno spazio specifico, basta firmare nella parte posteriore.
—
3. Quali dati bisogna scrivere per girare correttamente un assegno?
Oltre alla firma, puoi (ma non è obbligatorio) indicare il nome della persona a cui stai girando l’assegno (girata piena). Se apponi solo la firma senza indicare un nome, si parla di girata in bianco.
—
4. Quante volte può essere girato un assegno?
Gli assegni bancari non trasferibili, come la maggior parte di quelli emessi oggi, possono essere girati una sola volta e solo a una banca o a un intermediario autorizzato. Gli assegni trasferibili (senza la clausola “non trasferibile”) possono essere girati più volte, ma esistono dei limiti di legge.
—
5. Che differenza c’è tra assegno trasferibile e non trasferibile?
L’assegno trasferibile può essere girato più volte a persone diverse, mentre quello non trasferibile può essere girato una sola volta e solo a una banca, per l’incasso su conto corrente. Dal 2008 in Italia tutti gli assegni sopra i 1.000 euro devono essere emessi non trasferibili.
—
6. Cosa succede se firmo per errore il retro dell’assegno?
Se hai firmato per errore il retro dell’assegno senza volerlo girare a nessuno, puoi scrivere la dicitura “assegno non valido per girata” oppure “firma per quietanza”. In alternativa, chiedi consiglio alla tua banca per evitare problemi all’incasso.
—
7. Posso incassare un assegno girato a me?
Sì, se l’assegno è stato correttamente girato a tuo favore (tramite firma e indicazione del tuo nome, o solo firma in caso di girata in bianco), puoi incassarlo presentandolo alla tua banca, che verificherà la regolarità delle girate.
—
8. È obbligatorio indicare il nome del beneficiario nella girata?
No, non è obbligatorio. La girata può essere fatta anche solo con la firma (girata in bianco), ma per maggiore sicurezza si consiglia di indicare il nome del nuovo beneficiario (girata piena).
—
9. Cosa succede se l’assegno presenta più girate?
Se l’assegno è trasferibile, può avere più girate (firme sul retro). Se è non trasferibile, può essere girato una sola volta e solo per l’incasso in banca.
—
10. Posso girare un assegno intestato a una persona deceduta?
No, un assegno intestato a una persona deceduta non può essere girato. Gli eredi devono rivolgersi alla banca per avviare la procedura di successione.
—
Fammi sapere se vuoi approfondire qualche punto o se hai bisogno di altre informazioni!