Futuro non certo roseo per chi si laurea in lettere o in altre materie umanistiche, perchè a quanto pare nel mercato del lavoro italiano non vi sono molti sbocchi per gli umanisti, che rischiano di avere stipendi veramente ai limiti della povertà.
Chi si laurea in ingegneria guadagna infatti, nel corso della vita professionale, almeno il 50% in più di un laureato in lettere. I dati sono stati riportati da un’agenzia statunitense.
Gli umanisti sono ormai considerati portatori di saperi non più necessari, e quindi superflui. Per i direttori di azienda sono inutili, e gli preferiscono i tecnici, magari ingegneri o laureati in economia, perchè considerati più pratici e meno filosofi.
Purtroppo in questo sistema economico gli spazi per i letterati e i pensatori diminuiscono sempre di più, e gli sbocchi professionali sono ridotti.
La situazione non migliora neanche in America, dove un laureato in lettere può raggiungere uno stipendio di 43000 dollari annui, mentre un ingegnere ne prende almeno 75000, differenza non poco trascurabile.
Questo sempre se l’umanista riesca a trovare lavoro, a dimostrazione che non solo nel nostro Paese vi è questo problema, ma un po ovunque.
Difficile inserimento nel lavoro per i laureati in lettere
Intraprendere una carriera universitaria in una facoltà tecnica, o che apre la strada ad un libero professionista, può essere più azzeccata di una che non apre più molte strade, se non l’insegnamento o il giornalismo, due strade che ormai risultano sottopagate e troppo affollate.
Insegnare ormai è veramente difficile, perchè la scuola pubblica è satura, e le scuole private hanno pochi fondi da destinare ai docenti, perchè hanno sempre meno iscritti, vista la crisi economica vigente. Inoltre avendo a disposizione molti insegnati provenienti dai tagli della scuola pubblica, non ha molte possibilità lavorative da offrire.
Il giornalismo anche paga poco. Tolti i giornali famosi, la maggioranza di giornali e riviste propongono collaborazioni gratuite o con pagamenti irrisori, che non permettono di mantenersi da soli, ma solo di arrotondare uno stipendio.