Da qualche tempo è entrato in vigore l’Isc, l’indicatore di costo sintetico, fortemente voluto dalla Banca d’Italia e che permetterà ai risparmiatori di avere più chiarezza per quanto riguarda i costi, le commissioni, le spese, i bolli e le tasse che si devono pagare per i propri conti correnti.
Dunque adesso chi vuole aprire un nuovo conto corrente avrà la possibilità di constatare facilmente e in un’unica voce il costo indicativo annuo del conto corrente.
I costi verranno indicati sia in euro sia in percentuali di modo da poter verificare se il costo totale risulti superiore al tasso di usura; in tal caso sarà onere della banca modificare le condizioni contrattuali applicate al conto corrente.
Il costo fornito dall’Isc si ottiene dalla somma dei costi annuali fissi e variabili e modellandoli poi in base a sei profili differenti; in questo modo, oltre i costi fissi verranno conteggiati anche i costi relativi alle commissioni e alle spese mensili.
Per fare questo, ovviamente, il risparmiatore dovrà fornire indicativamente il numero e la tipologia di operazioni che effettua normalmente in un anno per inquadrare quale dei sei profili lo rispecchia maggiormente.
A questo punto si potrà confrontare e scegliere il conto corrente con l’Isc più basso in modo semplice e veloce.