Cosa sono gli indicatori di costo in un prestito? Sono ciò che definisce l’importo delle rate mensili, quindi una parte fondamentale del finanziamento. L’Isc, l’Indicatore sintetico di costo, è il parametro che riassume tutti i costi dell’operazione finanziaria. Risulta essere espresso in percentuale.
Isc è praticamente sinonimo di Taeg, Tasso annuo effettivo globale. Il costo della rata, incluse le spese accessorie. Si calcola sommando il Tan, Tasso annuo nominale, le spese accessorie e documentali. Per legge, il Taeg deve essere indicato nei contratti di prestito.
Per fare un esempio concreto, se chiediamo 10000 euro per un prestito personale volto a ottenere nuova liquidità e il TAN è del 10%, probabilmente il TAEG sarà intorno all’11 o 11,5%. Di solito, infatti, il divario tra questi due indicatori è compreso tra uno e due punti percentuali.
Nel computo dell’ISC o TAEG, quindi, rientrano, le spese d’istruttoria, quelle per gestire la pratica, le eventuali spese assicurative o per altre garanzie; se presenti, sono calcolate anche le eventuali prestazioni di mediatori creditizi e in generale tutti gli oneri previsti dal contratto, ad esempio la commissione per l’incasso delle rate.
L’Isc è stato introdotto dal Comitato interministeriale per il credito e affidato alla Banca d’Italia. Anche quest’ultimo deve essere sempre inserito, in forma percentuale, nei contratti di finanziamento stipulati dal cliente.