Per la denuncia, che riguarda i reati più gravi e che può essere presentata da qualsiasi persona, la risposta è negativa: una volta che le autorità sono venute a conoscenza del fatto le indagini proseguiranno autonomamente senza che il denunciante possa interromperle. Stiamo parlando infatti dei reati più gravi, perseguibili d’ufficio, per i quali il Legislatore vuole che si vada fino in fondo ad ogni costo.
Per la querela invece, che riguarda i reati meno gravi (come ad es. le lesioni non gravi, il furto ecc.) e che possono essere denunciati solo dalla vittima, la risposta è affermativa. Dopo che la vittima ha sporto la querela, la stessa potrà infatti ritirarla. Per farlo, occorre redigere l’atto di remissione della querela.
La vittima potrà redigere da sola l’atto di remissione e depositarlo in udienza, qualora sia già incominciato il processo penale, oppure presentarlo all’autorità presso cui aveva presentato la querela, qualora il processo non abbia ancora avuto inizio.
In alternativa l’atto di remissione può essere redatto direttamente presso una delle autorità preposte alla ricezione delle querele, ovvero la stazione dei Carabinieri, la Polizia o la Procura della Repubblica; queste provvederanno quindi a comunicare il ritiro al P.M. procedente ovvero al Tribunale.
La remissione può anche essere fatta anche in udienza durante il processo penale, di persona da parte del querelante oppure a mezzo di avvocato munito all’uopo di procura speciale.
Se viene fatta al di fuori del processo, l’interessato deve presentarsi munito di un valido documento di identità.
La remissione deve però essere accettata da parte delle persona accusata, perché, se questi non l’accetta, il procedimento andrà comunque avanti. Infatti, il presunto colpevole può avere interesse a che il processo prosegua sino a che una sentenza non dichiari la sua innocenza e magari può avere interesse ad utilizzare successivamente la sentenza come prova della calunnia rivolta contro di lui da parte del querelante.
In ipotesi di remissione, i costi – di solito poche decine di euro – rimangono a carico del querelato, a meno che nell’atto di remissione non sia stato indicato diversamente. Qualora però la querela non sia stata ancora trasmessa alla Procura della Repubblica è probabile che non vi sarà alcun costo da sostenere. In ogni caso l’eventuale richiesta di pagamento arriva a casa per posta.
Un altro modo per rinunciare alla querela è quello di non presentarsi in Tribunale il giorno della prima udienza, secondo quello che affermano i Giudici italiani sul tema. In questo caso in pratica il processo si concluderà e la persona accusata verrà prosciolta.
Fino a quando si può ritirare una querela?
La querela può essere ritirata anche all’ultima udienza del processo penale sino a che non sia stata pronunciata la sentenza.