Molti lavoratori accumulano ferie e permessi non goduti per diversi motivi: a volte i ritmi frenetici di lavoro non ci consentono di prenderci il giusto riposo; altre volte si rimanda per paura che in un futuro prossimo possano servire per impegni più importanti; altre volte ancora si può pensare di mettere da parte un piccolo tesoretto da monetizzare.
Di fatto la monetizzazione non è sempre possibile: in particolare ci sono discipline distinte tra permessi retribuiti e ferie.
Riguardo alle ferie, il legislatore ha imposto il divieto di liquidazione delle stesse, proprio per incentivare lavoratori ed aziende al godimento delle ferie previste per legge. Ma che cosa succede dunque se accumuliamo giorni di ferie non godute durante l’anno? Stante il divieto di monetizzazione, è possibile conservare le ferie e goderle nei 18 mesi successivi alla fine dell’anno di riferimento. Allo scadere di quel termine le ferie si prescrivono e nulla è dovuto dall’azienda al lavoratore per il loro mancato godimento.
Discorso totalmente diverso per i permessi non goduti. In questo caso la monetizzazione è prevista e scatta a 6 mesi dalla fine dell’anno di riferimento, ovvero nel giugno dell’anno seguente. Chi per questa data non ha usufruito di alcune ore di permesso, ha diritto alla loro liquidazione nella busta paga di giugno.