Sviluppare rabbia in ambito lavorativo è quanto di più dannoso e rischioso possa accadere ad un lavoratore: condotta e tolleranza sono delle prerogative così scontate e basilari che nessun dipendente può permettersi di farle venire meno durante l’intera giornata lavorativa.
Non stiamo parlando di quei rari scatti d’ira che potrebbero generarsi durante un periodo particolarmente stressante, ma di una permanente tendenza a sfogare un disagio interiore in maniera violenta.
Per tanti motivi, l’ambiente lavorativo può mettere a dura prova la soglia di resistenza allo sfogo della rabbia: raramente un lavoratore si sfoga violentemente contro un collega (il motivo principale è che ciò potrebbe significare l’immediato licenziamento) ma quando ciò accade le conseguenze possono essere definitive.
Questo articolo è il primo passo che ognuno di noi può fare verso il controllo della rabbia.
In particolare si potrà imparare a gestire la rabbia più semplice, quella che ancora può essere azzerata dialogando con noi stessi e valutando le conseguenze che i nostri sfoghi potranno avere nel tempo.
Cosa è la rabbia
La rabbia è una tra le emozioni più precoci nel genere umano e viene definita come un’emozione tipica che tutte le teorie psicologiche considerano fondamentale insieme alla gioia e al dolore.
I sinonimi che più si addicono al termine rabbia sono: collera, furia, violenza, impeto, aggressione; le reazioni minori invece possono essere: irritazione, impazienza, fastidio, contrarietà.
Perché ci arrabbiamo
Come spesso avviene, le cause di molti nostri comportamenti e modi d’essere risalgono all’infanzia o comunque ai primi anni di vita vissuti in famiglia, quando educazione e avvenimenti hanno segnato inevitabilmente la nostra mente.
Per questo le teorie psicologiche riconduco l’esistenza della rabbia ai momenti in cui i nostri genitori non sono stati in grado di farci sentire abbastanza apprezzati e sostenuti. Nei casi più evidenti, infatti, il mancato autocontrollo che sfocia nella violenza fisica viene collegato a genitori critici, intolleranti e svalutanti, tutti atteggiamenti che tolgono sicurezza e difese fin da bambini.
Come controllarla
Nei momenti in cui ci arrabbiamo avvertiamo una disagio e una tensione che sentiamo crescere fino al punto di doverle scaricare nel più breve tempo possibile, indipendentemente dalle modalità in cui questo potrebbe avvenire.
In ambito lavorativo, la rabbia nasce molto spesso da incomprensioni tra colleghi che certamente non si risolvono con lo scoppio e lo scaricamento della collera: al contrario si rischia di aggravarli enormemente e accentuarne quelle che sono le cause stesse.
E’ importante però che la manifestazione di un disagio avvenga! Questo deve accadere in una maniera corretta e comprensibile da tutti, in modo da non generare quel circolo vizioso formato da incomprensione-rabbia-incomprensione.
Per gestire la rabbia nella maniera più opportuna è necessario riuscire a riconoscerla immediatamente, analizzando la situazione in cui ci troviamo e, innanzitutto, ponendoci alcune domande:
La mia rabbia è obiettivamente giustificata
E’ adeguata a alla situazione che sto vivendo
Può dipendere da particolari significati che sto attribuendo al comportamento del collega che mi sta di fronte
Può dipendere dai pensieri che si stanno susseguendo nella mia mente
Se mi sto arrabbiando con una persona alla quale tengo in modo particolare, è possibile che mi dia una certa soddisfazione trovare qualche motivo per attaccarla (forse mi da un certo piacere metterla a disagio, ferirla o farla sentire in colpa)
Solo dopo aver dato risposta a queste domande saremo in grado di decidere se manifestare o meno la nostra rabbia, soprattutto con quale modalità farlo.
Se abbiamo deciso di passare all’azione, bisogna valutare le ripercussioni che questa scelta avrà a breve e lungo termine sulla nostra persona, sulla nostra carriera lavorativa, su chi ci sta accanto nonché sul collega, o oggetto, sul quale scaricheremo la nostra rabbia.
Poniamoci quindi le seguenti domande:
Che cosa guadagnerò comportandomi in questo modo
Che cosa potrò perdere
Esistono dei mezzi migliori per ottenere ciò che desidero
A questo punto la rabbia dovrebbe essere svanita, e tranquillità e chiarezza d’azione avranno preso il sopravvento, permettendoci di gestire al meglio la situazione.
Diversamente, se la rabbia più o meno violenta avrà preso il sopravvento, quello che ci resta da fare è imparare a posteriori da quello che abbiamo appena finito di compiere (l’azione) e dalle conseguenze immediate e protratte nel tempo che il nostro gesto avrà generato.