Aprire un conto corrente è un’attività piuttosto comune, che prima o poi tutti noi ci troviamo a compiere. Risulta essere meglio, tuttavia, essere informati bene in proposito in modo che si possano evitare fraintendimenti o brutte sorprese una volta che ci si è recati presso la banca prescelta.
Prima di tutto, aprire un credito tramite conto corrente è operazione regolamentata per legge, in base agli articoli 1842 e seguenti del codice civile. Se si ha qualche dubbio, circa i propri diritti, è bene far riferimento sempre alle legge, poiché ad essa devono attenersi tutti gl’istituti di credito presenti sul territorio italiano.
Se s’intende aprire un credito con la banca, ad esempio per un mutuo o per un finanziamento, è possibile che ci vengano richieste delle specifiche garanzie, capaci di durare per tutto il tempo del recupero della cifra prestata.
Se poi si è dei semplici correntisti, una delle principali caratteristiche del proprio conto corrente che bisogna conoscere è data dal saldo disponibile e dal saldo contabile. In pratica, la valuta e la disponibilità economica di cui di ha davvero capacità di spesa differiscono tra loro.
La data valuta è il tempo che la banca ci mette per accreditare un assegno o portare a termine un bonifico; il saldo contabile fa riferimento a quanto matematicamente viene addebitato o accreditato, anche se non ancora conteggiato nella disponibilità effettiva.
Ecco perché è possibile che queste due voci non coincidano: possiamo essere già considerati come coloro che dovranno incassare un assegno, ad esempio; ma quella cifra non appare ancora nella disponibilità di spesa. Di solito, tale discrepanza non dura molto a lungo, intorno ad uno due giorni lavorativi per operazione.