Spesso nelle previsioni delle evoluzioni delle quotazioni delle azioni si sente parlare di analisi tecnica. Per tale si intende una modalità di studio dell’andamento e del trend dei prezzi degli strumenti finanziari, finalizzata a prevedere in che modo potranno evolversi le quotazioni degli stessi titoli, esclusivamente sulla base delle analisi dei grafici, e mediante l’applicazione di una serie di metodi interpretativi della storia del prezzo delle azioni.
Ma cerchiamo di capire meglio, in cinque semplici mosse, quale è il fondamento dell’analisi tecnica.
Studio Grafico
Contrariamente all’analisi fondamentale, che studia i dati economici, finanziari e patrimoniali della società, l’analisi tecnica studia solamente le evoluzioni grafiche del titolo, al fine di riscontrare degli andamenti “noti” e ricollegabili a strutture e figure tecniche standard, determinanti di un prevedibile andamento futuro dei prezzi.
Per poter cercare di studiare “tecnicamente” il corso dei titoli è pertanto necessario attrezzarsi di un grafico molto dettagliato, che evidenzi soprattutto i prezzi di chiusura e di apertura delle azioni, il loro prezzo massimo e il minimo di giornata, e così via.
Ripetizione
Uno dei concetti principali dell’analisi tecnica, e una delle convinzioni fondamentali su cui si basa questa modalità, è quello relativo alla ripetizione delle evoluzioni dei titoli.
In altri termini, l’obiettivo dell’analisi tecnica è andare a caccia di trend grafici già vissuti in passato, al fine di ricollegare l’esistenza di questi scenari alle potenziali evoluzioni future dei prezzi.
Mercato
Un’altra delle affermazioni ricorrenti nell’analisi tecnica è relativa al concetto secondo cui il mercato “sconterebbe” tutto. In altri termini, qualsiasi informazione utile per condizionare il corso di un titolo sarebbe già incorporata nel prezzo del titolo stesso, sminuendo così parzialmente l’efficacia dell’analisi fondamentale, che si basa sullo studio di dati economico finanziari già noti, e pertanto già inclusi nella quotazione dell’azione.
Di conseguenza, l’unico vantaggio dell’investitore è relativo non al presente o al passato, ma all’anticipazione dei trend futuri.
Trend
Un altro concetto che approfondiremo nel corso delle prossime settimane è relativo all’esistenza di almeno tre trend di mercato
uno primario, con estensione maggiore all’anno e in alcuni casi pari ad alcuni esercizi
uno secondario, della durata compresa tra un mese e alcuni mesi
uno minore, della durata variabile tra pochi giorni e alcune settimane.
Confronto tra volumi e trend
Infine, terminiamo questa breve introduzione, tranquilli, riprenderemo i concetti nel corso delle prossime settimane, ricordando un’ultima affermazione-base dell’analisi tecnica, secondo cui l’andamento dei volumi di scambi dovrebbe confortare il trend rialzista o ribassista.
In altri termini, un trend rialzista dovrebbe essere supportato da volumi di scambio altrettanti in crescita. Un trend ribassista, invece, dovrebbe essere sostenuto da volumi in fase calante.